Autopromotec 2015

Autopromotec 2015

Cerstar   23-5-2015

Sento da più parti una lamentela, sull’invadenza delle Compagnie D’Assicurazione nel nostro mercato. Quello che desta meraviglia però, è la totale indifferenza nei riguardi della sottrazione della nostra identità imprenditoriale e sociale. Si sente parlare quasi esclusivamente di fattori economici, di tariffe, di tempi di lavoro, di spartizione di clientele: mai di identità.

L’identità è l’insieme di qualità, che fanno sì di una persona: che sia quello che è, e non qualcun altro. E’ uno dei principi logici fondamentali. E si enuncia simbolicamente asserendo e difendendo ciò che uno è. Noi siamo persone che abbiamo costruito nel tempo, una nostra identità individuale, che ci sorregge nella ricerca, conservazione, soddisfazione dei bisogni naturali dell’esistenza: compresi gli equilibri psicologici indispensabili sia alla sopravvivenza che alla convivenza col prossimo....

Voglio parlarne perché la mia ricerca, pluridecennale, non si limita alla semplice enunciazione di un diritto, ma vuole mettere l’accento su una delle necessità sociali più importanti di qualsiasi attività: fornire materiali e documentazioni, per uno scambio intergenerazionale di saperi e di competenze, che possono agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo produttivo attuale.

Ed è questo l’esame, al quale, i cambiamenti in corso d’opera ci hanno necessariamente condotto. Perchè è durante l’estensione della conoscenza approfondita, dell’ambiente produttivo nel quale il giovane dovrà inserirsi, che scatta l’esame inclemente: che ci trova enormemente impreparati. I giovani sono in possesso di moderne tecnologie, utili sia in campo teorico che in ambito pratico, possono sviluppare nuove idee commerciali, dare nuova linfa alle attività oggi esistenti: ma con quale identità? Di servi?

Durante la cancellazione in corso d’opera, della nostra identità di imprenditori autonomi, da parte di poteri talmente forti, (da potersi permettere errori gravissimi da parte di dirigenti, che puntano solo sul risultato immediato e non tengono in alcun conto, delle ripercussioni future, come nella previdenza pensionistica, del loro agire attuale), noi ci troviamo con un laccio al collo sempre più stretto, e non mi riferisco al semplice fattore economico, ma soprattutto a quell’identità di gente produttiva: che ha contribuito anche alla convivenza sociale.

Gli artigiani, attualmente, si pongono in modo diverso da un passato di cui sono testimone. Particolarmente nei confronti della crisi attuale, crisi che ciclicamente si ripetono nella storia, ma nei confronti di questa ultima non mostriamo la grinta che ci fece superare le altre. Ciononostante rimangono essi depositari di enormi conoscenze ed esperienze professionali, maturate nel corso degli anni; un patrimonio devoluto, non si sa bene a quale titolo, a coloro i quali in virtù della posizione dominante se ne sono appropriati.

Può mutare questa “resa senza condizioni?”. Dentro di loro gli imprenditori, respingono questa sconfitta economica e sociale, quali condizioni potrebbero ripristinare corretti rapporti, che soltanto i “caporali” delle due parti distinte, immotivatamente mantengono in conflitto? Perché le soluzioni ci sono, vengono insabbiate regolarmente da chi, dalla conflittualità, trae profitto regolarmente: i parassiti.

Chi mi ha ascoltato in altre occasioni, ricorderà che ripeto costantemente la necessità di portare cultura in tutte le realtà operative. Nel nostro caso è necessario un kit didattico che suddivida settorialmente le informazioni, per consentire la verifica, in un secondo tempo, di quelle intersecazioni piene di influenze indirette, che alterano i comportamenti in ambito generale. Da queste analisi distribuendo le indicazioni di massima provenienti dallo studio, impostare iniziative, non necessariamente “contro” qualcuno: per il raggiungimento di quei riconoscimenti, senza eccessi, che spettano all’apporto valoriale dell’artigianato nella nostra società. Grazie per l’attenzione.

 

                                                                                                                                   Gianni Tassinari
                                                                                                                            Imprenditore Artigiano